venerdì 14 dicembre 2012

L’Aikido per i ragazzi, crescita consapevole.

L’Aikido è un’arte marziale giapponese piuttosto recente paragonata alle altre arti marziali (ha meno di 100 anni) fondata da due principi che la distinguono, l'assenza della competitività (non esistono gare o tornei) e la conservazione della vita dell'avversario.
Insegnare ai propri figli a non essere violenti non è facile al giorno d'oggi. Essi capiscono che i più giovani hanno bisogno di sentirsi sicuri e di poter affermare la loro personalità, ma anche scoraggiarli dall’essere inutilmente aggressivi. Tutti questi dubbi trovano spesso una risposta nelle arti marziali.
Spesso chi pensa alle arti marziali tende innanzitutto a generalizzarle e conseguentemente a decontestualizzarle, ma è come il paragone di un idraulico ad un ingegnere idraulico entrambi potenzialmente possono svolgere alcune mansioni in egual modo ma l'ingegnere avrà sempre il vantaggio della consapevolezza e della visione di insieme.
Nell'Aikido si vuole sviluppare oltre che l'aspetto marziale la conoscenza di se stessi, auto disciplinandosi e quindi maturando. La serenità e il rigore nell'allenamento sono due facce della stessa moneta con cui si paga la crescita, i risultati già dopo il primo anno di pratica costante sono palesi nella vita di tutti i giorni come l'approccio allo studio e i rapporti sociali.
L' Aikido insegna anche la collaborazione poiché ogni tecnica viene studiata fra due persone Uke(chi subisce la tecnica) Tori (Chi fa la tecnica) entrambi i ruoli cambiano sempre, più si progredisce più ci si rende conto che l'unico nostro vero avversario siamo noi stessi e questo da la spinta allo sviluppo dell'armonia con l'avversario che si traduce in termini marziali con una forte empatia che permette sempre di evitare lo scontro forza contro forza, questo fa in modo che l'Aikido possa essere praticato tutta la vita senza particolari pressioni fisiche prerogative di quasi tutte le altre arti marziali che spesso spingono molti giovani ad abbandonare l'attività competitiva.
erogative di quasi tutte le altre arti marziali che spesso spingono molti giovani ad abbandonare l'attività competitiva.

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